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I pensieri del grande Maestro Luciano Pavarotti sul canto

Scritto da Institute for Vocal Advancement | October 12, 2016 Lascia un commento'

I pensieri del grande Maestro Luciano Pavarotti sul canto

Luciano Pavarotti performing during opening ceremony of Torino 2006 Winter Olympic Games in Turin

Abbiamo avuto l’onore di intervistare la Signora Nicoletta Mantovani, vedova del celebre Maestro Luciano Pavarotti. Ci ha raccontato delle abitudini legate alla pratica vocale del Maestro, di come abbia perfezionato le sue note acute e della fondazione Pavarotti. Ringraziamo in questa occasione Marco Zungri per aver condotto per noi questa intervista.

 

In che modo allenava giornalmente la  voce il Maestro Pavarotti? Quanto spesso e per quanto tempo praticava? Che esercizi usava per mantener in salute la sua voce?

Luciano si esercitava facendo vocalizzi, per circa 2 ore (divise in diverse sessioni) ogni giorno. Diceva spesso che gli esercizi che faceva erano gli stessi che gli aveva insegnato il suo primo Maestro di canto, quando ancora era solo uno studente. Luciano era un grande professionista e diceva che non bisognava mai sentirsi troppo bravi, o troppo “arrivati” per smettere di esercitarsi. Anche il tenore in carriera deve continuare a fare pratica come un cantante in erba.

Luciano, quando si allenava, veniva sempre accompagnato da un pianista; dopo i vocalizzi provava alcuni passaggi delle arie d’opera. 

Vocalizzare era anche lo strumento con cui manteneva in salute la voce; un’altra sua specifica “cura” consisteva nel bere frequentemente grandi bicchieri di acqua ghiacciata e limone, una pratica che il medico gli sconsigliava; lui, tuttavia, l’ha sempre trovata efficace, e riteneva che ghiaccio e limone lo aiutassero a mantenere deterse e disinfettate le corde vocali.

Infine, sempre con l’intento di preservare e prendersi cura del suo “strumento”, cercava di evitare gli sbalzi di temperatura; teneva il collo avvolto in un tessuto di puro cotone; sopra questo, avvolgeva i suoi caldi foulard, rigorosamente di cachemire e seta, fibre naturali che lo proteggevano dalle insidiose correnti d’aria.

Per quanto tempo il Maestro ha perfezionato la voce di testa che gli ha consentito di cantare note acute in maniera semplice, rendendolo noto universalmente anche per questa abilità? 

Luciano diceva che per cantare le note alte, e per cantare senza stancarsi anche molte recite di seguito, fu per lui fondamentale l’incontro con il soprano australiano Joan Sutherland.

Luciano riconosceva di essere debitore alla Sutherland della tecnica di respiro ed uso del diaframma da lei appresa durante una tournée in Australia nel 1965, una tecnica che lo ha sostenuto nel corso di tutta la sua carriera. Durante l’estenuante tour continentale, infatti, Luciano si accorse che la collega non soffriva il ritmo incessante delle performance e scoprì che lei prendeva fiato in modo differente; la studiò con attenzione per acquisire il medesimo metodo. 

Il Maestro Pavarotti, ha cambiato insegnante di canto nella sua lunga carriera? Se si, le tecniche vocali che ha appreso, erano molto differenti tra di loro?

Il primo precettore è stato il modenese Arrigo Pola, il primo anche a intravedere le doti naturali e le qualità di carattere (determinazione, perseveranza, serietà) che avrebbero portato Luciano in alto. Quando, dopo alcuni anni, Pola per ragioni di lavoro dovette trasferirsi in Giappone, Luciano si affidò ad un altro Maestro, il mantovano Ettore Campogalliani. Entrambi i maestri, Pola e Campogalliani, erano a loro volta tenori e Luciano considerò sempre fondamentale questa caratteristica. Ogni volta che c’era un passaggio difficile o un ostacolo nuovo da superare, dopo aver spiegato all’allievo cosa e come doveva fare, glielo mostravano concretamente.

” I miei maestri mi dicevano “si fa così” e poi lo facevano. Era un buon metodo, perché io ogni volta pensavo : Se ci sono riusciti loro, allora è davvero possibile, posso farlo anch’io!” raccontava Luciano.

Nei “ Pavarotti and Friends” il Maestro ha duettato  soprattutto con cantanti di genere pop. Il suo “approccio vocale” a cantare canzoni di musicale leggera, era differente rispetto alla sua vocalità classica? 

Assolutamente sì, l’approccio vocale era molto diverso, al punto che per Luciano era molto più difficile cantare la musica leggera. 

Può sembrare strano, ma per poche strofe occorrevano mesi di prove; Luciano doveva adattare la sua voce a questa diversa modalità e ad un ritmo per lui inusuale. 

Lei e la Sua famiglia avete istituito una fondazione chiamata “Luciano Pavarotti Foundation” , ci potrebbe spiegare meglio di cosa si tratta e quali sono le finalità di questa fondazione?

La Fondazione Luciano Pavarotti è un’organizzazione senza scopo di lucro cui ho deciso di dare vita poco dopo la scomparsa di mio marito. La Fondazione si prefigge un duplice obiettivo: da un lato, mantenere vivo il ricordo di Luciano; dall’altro, aiutare i giovani talenti che si affacciano al canto lirico a perfezionarsi e successivamente a trovare opportunità per farsi ascoltare e conoscere.

Per raggiungere il primo di questi traguardi, ho maturato l’intenzione di realizzare una sorta di “monumento” permanente della vita di Luciano trasformando la villa modenese, nostra ultima residenza ove egli è mancato, in un museo. Sono convinta che Luciano ne sarebbe stato felice perché questa casa ha segnato momenti importanti dei suoi ultimi anni; inoltre, il suo imperituro ricordo affonderà così per sempre le radici nella terra modenese, da lui tanto amata.

Anche i giovani cantanti sono al centro dell’attività della FLP. Luciano non aveva mai dimenticato i suoi esordi e quanto a lungo era stato dibattuto sull’opportunità di intraprendere o meno la carriera dell’opera, una strada spesso impervia ed in salita. Memore di quelle difficoltà, egli ha sempre cercato di sostenere i giovani offrendo loro visibilità e, spesso, la possibilità di condividere con lui il palcoscenico. Oggi, la Fondazione continua l’attività di Luciano  nel medesimo solco che egli ha tracciato, cercando di offrire nuove occasioni ai talenti che desiderano percorrere il difficile e straordinario cammino del canto lirico.

Se vuoi saperne di più sulla tecnica vocale e su come diventare un cantante migliore, prenota ORA il tuo biglietto per V-IVA Conference 2016. Sono ancora disponibili diversi biglietti scontati, al costo di 150 invece che di 180. I primi 20 che li prenoteranno li acquisteranno a quel prezzo ridotto. Fai in fretta!

 

By Mariomanias (Own work) [GFDL or CC BY-SA 4.0-3.0-2.5-2.0-1.0], via Wikimedia Commons

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Intervista con il famoso foniatra Prof. Dr. Franco Fussi (seconda parte)

Scritto da Institute for Vocal Advancement | October 3, 2016 Lascia un commento'

Franco FussiOggi condivideremo con te la seconda parte dell’intervista con il Prof. Dr. Fussi, uno dei relatori di V-IVA Conference 2016 il prossimo 22 e 23 Ottobre 2016. Per leggere la prima parte clicca qui.

Quali sono i consigli più importanti che si sente di dare ai cantanti per mantenere sempre una buona salute vocale?

Il counseling di prevenzione dai disturbi della voce dedicato al professionista della voce dovrebbe rendere autonomo il paziente nelle seguenti finalità:

– Liberare dalle tensioni gli organi di fonazione

– Imparare a mantenere una postura flessibile e ben bilanciata del collo

– Perfezionare la gestione del respiro, affinché le corde vocali ricevano una controllata ed efficiente corrente aerea e possano controllare la voce a partire da un buon coordinamento pneumofonic

 – Rilassare la lingua ed espandere il cavo orofaringeo per creare un ampio spazio di risonanza, poi focalizzare le tecniche di posizione (risuonatori superiori) per una amplificazione naturale

– Non abbandonare mai il training tecnico individuale col maestro

– Implementare il sonno e apprendere tecniche di riscaldamento e di raffreddamento vocale spesso ignorate anche da cantanti affermati.

– Parlare e cantare in un range di altezze adatto al proprio strumento vocale. Forzare l’estensione della propria voce, accettando di adattarsi a tessiture di brani costruiti per il range vocale di un noto artista o per ruoli non adatti alla propria ottava di comodità, facilita la scrittura di un contratto ma può, sicuramente nel lungo termine, danneggiare la voce. E’ dunque compito importante, sia per il cantante lirico che moderno, identificare il range vocale più naturale e confacente, sia in termini di estensione che di tessitura. Nel canto moderno, la possibilità di fare trasposizioni significa adattare la tessitura del brano alla propria voce, esaltando al meglio le proprie dinamiche e caratterizzare così personalmente il pezzo

– Se indicato, accrescere la propria estensione gradualmente e col supporto di una tecnica eufonica. Raggiungere un tono acuto in vocalizzo non significa poter tenere quella nota su lunghe frasi ogni sera della settimana (o sostenerla ad ampio volume sul rumore di un’orchestra o sul suono amplificato di una chitarra elettrica)

– Ricordare che la frequenza fondamentale media della voce parlata, e così anche i limiti di estensione, possono variare leggermente dal mattino alla sera e da un giorno all’altro, secondo lo stato di salute delle mucose, l’umore, il livello di stress. Anche gli ambiti di passaggio di registro possono variare lievemente, solitamente più gravi al mattino o in caso di rilassamento o astenia fisica, più alti quando si è tesi e ansiosi. Il modo migliore per governare i passaggi è conoscerli, sperimentare le possibilità di emissione sui toni che ne sono coinvolti, evitare di forzare la voce negli ambiti di transizione, imparare a miscelarli

– Evitare le flogosi

– Proteggere le mucose del tratto respiratorio evitando il fumo, la polvere e gli ambienti malsani

–  Curare le allergie respiratorie

– Mantenersi idratati:

Bere almeno 2 litri d’acqua al giorno per mantenere il corpo e la voce in buona salute

Non bere solo quando si ha sensazione di sete o prima della performance, né aspettare di aver la gola secca

Pastiglie a base di glicerina o sali termali possono aiutare a stimolare la salivazione e mantenere il cavo orale o la gola umettati

Effettuare docce prolungate o in sauna quando la voce è stanca o dura, o quando è in corso una flogosi o temporanea irritazione delle mucose. Umidificare l’ambiente e le mucose (suffumigi e oli balsamici, ma facendo attenzione a fenomeni di allergizzazione o broncospasmo)

– Evitare urli, grida e comportamenti di raclage non necessari

– Evitare di parlare forte o cantare in corso di episodi flogistici

– Evitare situazioni in cui si sia costretti a parlare o cantare sul rumore ambientale. Limitare l’abuso vocale parlato, spesso minato da obblighi professionali quali rapporti con i fans, conferenze-stampa, ecc. Periodi di prolungata attività parlata in ambienti rumorosi, può danneggiare la voce quanto il surmenage canoro

– Il bisogno contino di raschiare può nel tempo traumatizzare le corde vocali. Verificare se è una abitudine nervosa o una risposta spontanea alla percezione di secrezioni faringolaringee

– Proteggersi dalla pirosi gastrica e dal reflusso

Seguire i consigli dietetici e le norme di igiene anti-reflusso. Indipendentemente dagli obblighi sociali, evitare i pasti a tarda ora per non incorrere in episodi di reflusso

– Evitare l’assunzione di pastiglie balsamiche o antidolorifiche non prescritte da un medico. La maggior parte dei rimedi balsamici in gocce o pastiglie contengono sostanze chimiche come il mentolo che seccano le mucose faringolaringee, rendendo le corde vocali più vulnerabili alle flogosi e alle infezioni

– Gli antidolorifici mascherano i primi segno di malattia o sforzo vocale, accrescendo il rischio di danni da sovraffaticamento

– Monitorare il feedback acustico ambientale. Non essere in grado di ascoltare ciò che il pubblico ascolterà può mettere a dura prova voce e nervi. Per aiutare l’emissione su livelli sicuri e non si sia costretti a modificare il proprio equilibrio tecnico per ricercare una diversa intensità vocale, saggiare l’acustica del teatro durante le prove. Per il cantante moderno fare, col fonico, un buon check della voce; per evitare tensioni, perdita di concentrazione e il rischio di forzare la voce, scegliere uno strumento della band che risulti di più facile ascolto (tastiera, chitarra, ecc.) e avvertire lo strumentista che viene scelto come riferimento acustico e intonativo

– Evitare lo stress e avere come priorità la salute vocale

Molti problemi vocali sono correlati a improprio uso della voce e/o stress psicofisico. Il fatto di ignorare la stanchezza provoca, dopo una settimana di compensazioni, la riduzione dei toni acuti e iniziale raucedine, con fonastenia spesso confusa dall’artista per iniziale flogosi vie aeree. Il riscaldamento vocale è in questo momento pratica irrinunciabile per ridurre i danni. Ad essa si possono aggiungere i seguenti esercizi: indipendentemente dalla qualità vocale ottenuta, cantare note tenute su diverse vocali nell’ambito centrale dell’estensione ponendo attenzione alla loro stabilità (anche timbrica) per tutta la durata di un atto espiratorio. Poi glissare dai gravi agli acuti e viceversa. Prendersi cura della propria voce significa prendersi cura di sé stessi. Riservare un momento della giornata ad esercizi di stretching corporeo e riscaldamento vocale per contrastare gli effetti di eventuali rigidità della postura e della respirazione

– Riscaldare regolarmente la voce

Se non si sa come affrontare un riscaldamento vocale attuare qualche lezione individuale con il logopedista per apprendere una tecnica di riscaldamento di routine, specie quelle dette a vocal tract semioccluso. Effettuare un riscaldamento più protratto e specifico prima delle performance o prima di un periodo performativo vocale prolungato. Se è in corso una flogosi laringea effettuare un riscaldamento silente, mentalmente.

Qual è la Sua opinione riguardo i concetti di “mix voice” e “ passaggi”? 

Esistono comportamenti laringei differenziali che caratterizzano ciò che percettivamente siamo soliti chiamare registri della voce: pieno, misto, falsetto, fischio, ecc. Essi si distinguono per una diversa durata del tempo di contatto tra i bordi durante il ciclo vibratorio delle corde vocali e il passaggio da un registro all’altro è a tale riguardo netto, nonostante l’apprendimento tecnico (respiratorio e risonanziale) permetta di rendere inudibile il passaggio tra i meccanismi. Esistono diverse metodologie atte a “mascherare” tali passaggi e trovare un equilibrio tra le forze muscolari in gioco, in quello che è definito il registro misto o il “mix voice” che permette una miscelazione dell’attività dei muscoli tiroaritenoidei che tendono a compattare la massa cordale e far lavorare tutto il cover cordale, e quella dei cricotiroidei che tendono ad allungare le corde, assottigliare la massa e far lavorare soprattutto la parte mediale del cover cordale. Si evita così, in questo ambito tonale di passaggio, ma anche in tutta l’estensione vocale di avere una preponderanza assoluta di un gruppo muscolare sull’altro, molto utile per certi generi vocali, dal pop alla lirica.

Secondo il Suo parere, qual è la principale causa dei problemi legati alla voce cantata?

Il cantante professionista sa di avere un mezzo espressivo che come tutti gli strumenti ha bisogno di un periodico controllo anche in assenza di disturbi sintomatici. Ma lo stesso vale per gli allievi di canto in formazione. Anche su una base tecnica corretta è infatti possibile incorrere in occasionali malmenage vocali quando si deve cantare in non perfetto stato psicofisico  (come in caso di lievi flogosi acute delle alte vie respiratorie, periodo premestruale, problemi digestivi e reflusso gastroesofageo, ecc.). Così le patologie più frequenti nel professionista sono lesioni da sforzo occasionale che possono andare da lievi edemi a emorragie sottomucose o anche polipi emorragici. Ma accanto alla patologia bisogna prendersi cura anche delle paure e delle insicurezze che una patologia organica infonde all’artista, rendendo razionale l’approccio (anche psicologico) al problema e dando loro gli strumenti terapeutici ma anche sostegno psicologico per continuare a sostenere una carriera. Negli allievi di canto è invece molto facile trovare allievi confusi e complicati dall’aver, per quanto lodevolmente, intrapreso esperienze plurime di tecnica vocale. Il compito è quello di dar loro dei punti solidi di conoscenza attraverso i quali poter valutare e conciliare le varie informazioni ricevute nella didattica perchè possano far tesoro delle stesse e delle esperienze fatte. I problemi più frequenti vanno da precontatti edematosi bilaterali ai noduli cordali, segni di reiterazione cronica in tecniche vocali non economiche e non eufoniche, indicatori di apprendimento non corretto o, almeno, di cattiva gestione fonatoria nel quotidiano.

Nota differenze tra le lesioni vocali riscontrate nei cantanti d’opera e quelle riscontrate nei cantanti pop?

Posso dire che la percentuale di polipi cordali è abbastanza simile tra canto moderno e classico, con la differenza che le loro dimensioni in genere nel moderno sono maggiori, e comunque più frequenti nel sesso maschile, sia perchè sopportati più a lungo sia perchè la muscolatura maschile ha dimensioni e forza d’urto maggiori di quella femminile. In quello femminile sono invece prevalenti gli edemi al III medio-anteriore delle corde vocali (probabilmente favoriti dalla ritenzione premestruale). Anche le emorragie sottomucose sono più frequenti nella popolazione femminile. I danni da reflusso gastroesofageo affliggono entrambe le categorie, ma forse più evidenti e più limitanti il performativo nel canto classico. Anomalie congenite come vergeture e sulcus sono più presenti in artisti moderni in quanto responsabili di qualità vocali timbrate e naturalmente graffiate che ovviamente impedirebbero un performativo classico ma che invece possono rappresentare una cifra timbrica caratteristica per il cantante moderno e per stili quali il blues e il rock.   

Ogni due anni organizza a Ravenna un grande convegno chiamato “LA VOCE ARTISTICA” può raccontarci di più di questo evento? 

E’ un evento, come dicevo prima, che vuole indagare dal punto di vista della storia della vocalità, della fisica acustica, della anatomofisiologia, della didattica del canto, della clinica e della riabilitazione ogni stile canoro e anche le varie metodologie di didattica del canto esistenti nel panorama classico e moderno. Quest’anno ad esempio abbiamo affrontato tra i vari temi, il beatbox, il canto armonico, il canto flamenco, la vocalità infantile, le voci di imitazione, le tecniche di respirazione, la fisiologia delle cavità di risonanza, la riabilitazione logopedica, la fonochirurgia del cantante, di cui si possono leggere, vedere e scaricare i filmati delle relazioni e degli stage sul sito www.voceartistica.it

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Intervista con il famoso foniatra Prof. Dr. Franco Fussi (prima parte)

Scritto da Institute for Vocal Advancement | September 26, 2016 Lascia un commento'

Franco FussiSiamo molto felici che il Prof. Dr. Fussi, uno dei relatori di V-IVA Conference 2016 il prossimo 22 e 23 Ottobre 2016, abbia accettato di rilasciarci un’intervista nella quale risponde ad alcune domande frequenti riguardo al canto e alla salute vocale. L’intervista è stata condotta con l’aiuto di Marco Zungri che ringraziamo per l’occasione. Oggi condivideremo con te la prima parte dell’intervista. 

Prof. Fussi può raccontarci un po’  di Lei, del Suo lavoro e come questo sia strettamente  collegato all’argomento voce/canto? 

La mia passione per la voce e per il canto sono sicuramente nati con l’incontro con il canto lirico, essendo stato folgorato all’età di 6 anni dal fascino del teatro d’opera per aver assistito ad una recita di Rigoletto al teatro Bonci di Cesena. Da allora seguivo le intere Stagioni al Teatro dell’Opera a Roma, dove abitavo, e puntalmente mi intrufolavo nei camerini dopo le recite per conoscere gli interpreti, chiedere loro foto e autografi, forse cercando inconsciamente il privilegio di carpirne il vissuto “dietro le quinte”. Ma contemporaneamente seguivo tutta la canzone italiana del momento, da Mina a Rita Pavone. Quando all’Università dovetti poi scegliere l’ambito di interesse nella facoltà di medicina, non mi parve vero venire a conoscenza del fatto che esisteva una specializzazione, allora agli albori, che si occupava di comunicazione linguistica e vocale, la foniatria; capii subito che forse era quello il luogo in cui avrei potuto rimanere vicino ed essere utile a quel mondo che tanto mi aveva affascinato. Gestire poi queste persone da medico ti fa entrare nel loro mondo, a volte singolare e a volte sopra le righe, dietro al quale spesso si celano debolezze, incertezze psicologiche, drammi esistenziali, fragilità, che fanno la verità dell’umano.

Lascia sempre stupefatti come dietro l’imperfezione che è dell’umano si celi la possibilità di creare attimi di assoluto in campo artistico. Ma oltre al rapporto medico-amico-paziente, quindi l’attività clinica, ciò che negli ultimi 12 anni ha dato nuove soddisfazioni al mio lavoro è stato il tentativo di iniziare un percorso di dialogo, legame e collaborazione tra tutte le figure che si occupano di voce professionale e artistica, in relazione ai più svariati generi vocali, nato nel 1998 con il primo convegno internazionale di foniatria e logopedia La Voce Artistica che da allora, ogni due anni, organizzo al teatro Alighieri di Ravenna per dare la possibilità di incontro e scambio di esperienze e di conoscenza delle reciproche competenze (didattiche, riabilitative, cliniche, ecc.) a maestri di canto, allievi, logopedisti e foniatri. Tale esperienza ci ha portato inoltre alla creazione del primo Master Universitario specifico in Vocologia Artistica che svolgiamo a Ravenna per conto dell’Università di Bologna dal 2005 e giunto ora alla sua decima edizione.

Tra i Suoi clienti ci sono molti cantanti anche di fama mondiale, per citarne uno, Andrea Bocelli. Questi artisti spesso hanno tour molto impegnativi, lunghi e stressanti per la loro voce. Ci può spiegare, a fronte della sua lunga esperienza, come una corretta tecnica vocale sia importante per affrontare questi importanti ed impegnativi eventi?

Come medici siamo ovviamente chiamati a gestire le situazioni patologiche, disfunzionali ed organiche, che possono affliggere l’artista, differenziando i danni causati da errata tecnica vocale, malmanage vocale, vizi posturali, respiratori e vocali, osservanza delle norme di igiene vocale, stato di salute generale, da quelli legati all’attività vocale, allo stile, alla pianificazione degli impegni, all’adeguatezza dei ruoli. A parte la valutazione d’organo, per verificare che non vi siano patologie a carico delle corde vocali e più in generale all’apparato fonatorio, spesso mi si chiede un contributo all’individuazione delle caratteristiche vocali per capire attraverso la morfostruttura laringea e i parametri elettroacustici spettrografici le peculiarità vocali del soggetto, il tipo di vibrato, di peso vocale, di timbro e di estensione, per partecipare insieme al maestro di canto alla classificazione della voce. A volte gli allievi-pazienti chiedono spiegazioni sulla fisiologia della respirazione nel canto, vogliono vedere il comportamento delle corde vocali durante le emissioni di diversi registri, o mi interrogano sugli atteggiamenti delle cavità di risonanza atti a produrre questo o quell’effetto. Il team che si occupa di un atleta dello sport è notoriamente costituito da allenatore, manager, fisioterapista, fisiatra e ortopedico, a favorire l’apprendimento della migliore ed economica resa muscolare, il suo benessere e la sua riparazione abilitativa, medica o chirurgica. Dunque a tutelarne salute e interessi.

Analogamente, per l’atleta della voce, il team dovrebbe essere composto da maestro di canto, agente teatrale o musicale, logopedista, foniatra e fonochirurgo. Purtroppo, al frequente affiatamento tra i citati professionisti in ambito sportivo non corrisponde una parallela sintonia tra le figure che circondano l’artista della voce, a suo discapito. Il paziente, stenta a dar credito ad alcune delle citate categorie professionali, a volte immotivatamente in conflitto tra loro. Tale conflitto può essere causato, da parte dei maestri, da una certa diffidenza nei confronti di una scienza che temono giudicatrice di un operato tradizionalmente (ma positivamente) empirico, parendo essa non aggiungere granché alla base tecnico-pedagogica derivante da una consolidata tradizione didattica. E’ così che la logopedia viene talora vissuta come una interferenza su quelle basi di cui proprio la pedagogia si sente depositaria. A sua volta il foniatra, in quanto rivelatore di patologie, viene percepito dal maestro come un giudice del suo operato, e talora soffre a propria volta di mancate competenze vocali tecnico-stilistiche, mascherando (ma in realtà smascherando) con affermazioni scientifiche incongruenti la propria distanza dalle realtà funzionali della professione del paziente. Inoltre, lo stesso paziente nasconde spesso, alle figure abilitanti, il suo rapporto con quelle curanti, per non generare dubbi o riserve sulla sua salute vocale e perdita di interesse o abbandono di responsabilità. Tutto sarebbe più semplice se si riconoscesse che il successo ‘terapeutico’ e la tenuta nel tempo (non solo vocale) dell’artista sono maggiormente garantite, come nel caso dell’atleta, proprio da tali alleanze: tra maestro di canto e foniatra, tra questi e logopedista, tra foniatra e fonochirurgo, e tra tutti questi e il paziente.

Nella medicina dell’arte e, nello specifico, con i cantanti, queste alleanze risultano ancora una volta, e sempre più, essenziali, dato che ad incontrarsi-scontrarsi sono ottiche culturalmente diverse ma dalle competenze convergenti. Ovviamente la tecnica del canto non è pertinenza del logopedista, il cui ruolo deve mantenersi di guida per il ripristino di normali funzioni, oltre che di sostegno e stimolo della prattognosi in un artista che ha idee spesso sbagliate ma molto chiare e decise, nell’ambito di una positiva autostima; egli fa i conti con un maestro di canto (o più maestri di canto, inconsapevoli gli uni degli altri, per non suscitare gelosie o rivendicazioni) che si ritiene a buon diritto l’artefice di quella voce e lo isola da altre esperienze tecniche spingendolo  a continui sforzi anche quando la maturazione non progredisce. Si comprende quindi quanto ogni altro professionista che voglia coinvolgersi nella ‘cura’ dell’artista sia accettato con riserva, specialmente quando si riveli una perdita di tempo o generi stress e confusione perché incompetente nell’arte del canto. È necessario, allora, che ad occuparsi dell’artista della voce siano logopedisti e foniatri qualificati nel trattamento e riabilitazione dei disturbi della voce professionale e artistica.

Durante la raccolta anamnestica, è comune esperienza sentirsi riferire, specialmente da un performer di canto moderno, di esser sempre stato supportato nella propria carriera da doti canore ‘istintive’ quali ampio range vocale, facile duttilità negli intervalli e nella gestione dei modi laringei (o registri). Tali requisiti rendono inspiegabile al paziente il non poter più performare qualitativamente come un tempo, specie in termini di resistenza vocale e di agibilità d’estensione. Egli si lamenta del fatto che il disturbo vocale è subentrato, più o meno rapidamente, dopo un’attività performativa, più o meno prolungata, caratterizzata da benessere vocale e gestione relativamente comoda, tanto da non avergli mai fatto prendere in considerazione la necessità di affrontare un percorso tecnico mirato e costante. Questo frequente atteggiamento ci indica quanto l’abilità performativa vocale sia legata a due fattori principali: quella che gli artisti chiamano la ‘natura’ del cantante, e l’apprendimento di una solida abilità tecnica eufonica. Il primo fattore è quello che permette anche al neofita di intraprendere una attività professionale o semiprofessionale senza apparenti difficoltà iniziali e di illudersi di possedere una tecnica istintiva o di essere in grado, più rapidamente della media, di maturare un percorso tecnico nell’approccio ad un determinato codice stilistico.

E’ così che anche allievi di canto lirico, progredendo tecnicamente più in fretta di altri, non maturano con costanza e consapevolezza il proprio bagaglio tecnico, oppure, iniziando la carriera, abbandonano la consuetudine ad un training giornaliero di mantenimento o perfezionamento; mentre, cantanti di musica leggera, proseguono la propria professione senza il supporto di automatismi vocali consolidati in sufficiente grado di autoconsapevolezza di gestione. L’illusione può perdurare qualche tempo, anche qualche anno, ma le incognite della professione mettono prima o poi a repentaglio l’innata predisposizione ad una facile emissione, che viene proseguita senza l’adeguato supporto tecnico-cognitivo (e senza counseling sanitario), esponendo il soggetto al rischio di danni strutturali. La ‘natura’ del cantante è dunque una medaglia con una doppia faccia, predispone a una più facile gestione d’organo, ma al contempo espone alla sensazione di non aver necessità di apprendimento di funzione (ad esclusione, al più, di esperienze di codice stilistico).

Fine prima parte dell’interivista

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V-IVA Conference 2016: il nostro settimo ospite, il Prof. Timothy Martin

Scritto da Institute for Vocal Advancement | September 19, 2016 Lascia un commento'

V-IVA Conference 2016: il nostro settimo ospite, il Prof. Timothy Martin

Prof. Timothy Martin

Oggi siamo lieti di annunciare l’ultimo dei sette fantastici ospiti di V-IVA CONFERENCE 2016: il Prof. Timothy Martin.

Tenore e Performer afro-americano, Docente dell’American University of Rome, Attore, Protagonista di Musicals (Sister Act, Full Monty, West Side Story ecc), Direttore di Coro Gospel, è noto sulla scena nazionale ed internazionale per la sua pluriennale esperienza artistica che copre l’intero spettro delle Arti dello Spettacolo. 

Timothy Martin terrà a “V-IVA CONFERENCE 2016” una imperdibile masterclass sul Canto Gospel.

Svelerà agli artisti partecipanti le strategie tecniche e stilistiche per interpretare correttamente e per esprimere al meglio le loro emozioni nella musica religiosa Afro-Americana Spiritual e Gospel.

BIOGRAFIA

Nato in Pennsylvania, il Prof. Timothy Martin ha insegnato e si è esibito da più di vent’, in Italia e all’estero. Si è formato presso l’Oberlin College Conservatory of Music e poi presso il Curtis Institute of Music di Philadelphia. Ha perfezionato i suoi studi musicali presso il Mozarteum di Salisburgo e la Scuola di Musica Britten-Pears in Inghilterra.

Ha iniziato ad insegnare Canto a Roma presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio, in seguito è entrato a far parte della facoltà di Studi Italiani dell’American University of Rome come Professore di Storia dell’Opera.

In collaborazione con AUR, ha fondato un laboratorio di musica Gospel, giungendo poi alla creazione di “The Amazing Grace Gospel Choir”. Sotto la sua direzione, il coro si esibisce in Italia e all’estero nell’ambito di diverse manifestazioni ad esempio per l’Ambasciata degli Stati Uniti presso la Santa Sede, la Città del Vaticano e il Comune di Roma.

Egli è il fondatore e presidente di “In Production”, un’associazione culturale che promuove lo scambio artistico  fra le culture Americana, Africana ed Europea. Nel 2013 ha fondato “Africanto”, un coro giovanile composto da piccoli cantori di prima generazione afro-italiani. Nel 2014 ha creato la manifestazione estiva “Summer Vocal Institute” presso AUR.

Il suo lavoro artistico copre l’intero spettro delle Arti dello spettacolo, inclusi teatro, musicals, opera, concerti, televisione e cinema. Qui in Italia ha collaborato con Amii Stewart, Paola Turci, Gino Paoli, Eros Ramazzotti, Zucchero, Renato Zero.

Ha recitato nel ruolo di protagonista di musicals come Sister Act, Full Monty, Rent, Ragtime, Lady Day, West Side Story.

Come attore ha lavorato fra gli altri con Giuseppe Tornatore, Giorgio Albertazzi, Gigi Proietti, Franca Valeri, Maurizio Sciarra e Carlo Alighieri.

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V-IVA Conference 2016: il nostro sesto ospite, Giulia Luzi

Scritto da Institute for Vocal Advancement | September 16, 2016 Lascia un commento'

V-IVA Conference 2016: il nostro sesto ospite, Giulia Luzi

Oggi siamo entusiasti di annunciare il sesto fantastico ospite di V-IVA CONFERENCE 2016: la multi-talentuosa Performer Giulia Luzi.

Cantante, Attrice, Giulia Luzi è nota per essere stata la protagonista del Musical “Romeo & Giulietta, ama e cambia il mondo” e per la sua partecipazione al programma televisivo “Tale & Quale Show”.

Giulia a “V-IVA CONFERENCE 2016”, il prossimo 22 e 23 Ottobre, condividerà con i partecipanti le strategie più efficaci per far esplodere il proprio talento artistico, spiegherà come il metodo vocale “IVA” abbia portato la sua voce al Top e potrai osservarla mentre lavora sulla sua voce dal vivo con un Insegnante IVA. 

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BiografiaGiulia Luzi

Giulia Luzi nasce a Roma il 3 Gennaio del 1994.

Sin da piccola mostra una predisposizione per il canto. All’età di nove anni inizia a studiare canto.

Nel 2004 viene scelta dal maestro Ernesto Brancucci per il doppiaggio cantato della Disney: tra i suoi primi lavori, figura il doppiaggio di Miley Cyrus in Hannah Montana, Polar Express, L’era glaciale 2, Winnie the Pooh, La Sirenetta3: Quando tutto ebbe inizio.

Nel 2005 inizia la carriera da attrice partecipando alle due fiction italiane di maggior successo: “I Cesaroni” e,successivamente, “Un medico in famiglia”, in cui canta anche la sigla iniziale, “Je t’aime”.

Nel settembre 2012 è sul set del film di Ferdinando Vicentini Orgnani “Vino dentro”, con Vincenzo Amato e Giovanna Mezzogiorno.

Nel 2013, viene scelta per interpretare Giulietta nella produzione di David Zard “Romeo e Giulietta – Ama e cambia il mondo”, per la regia di Giuliano Peparini. Lo spettacolo conta più di 700.000 spettatori, 330 repliche e una tournée internazionale della durata di 3 anni.

Ad aprile del 2015, Giulia debutta nel mondo discografico con il singolo “L’amore che torna”, scritto da Vincenzo Incenzo e Gianluca Falcone. Il singolo è stato per circa una settimana al primo posto su iTunes e per più di un mese nella top 50. La regia del video è firmata da Veronica Peparini, coreografa di livello internazionale, e professoressa di “Amici di Maria de Filippi”.

A settembre 2015, Giulia viene scelta come concorrente del programma tv “Tale e Quale Show”, classificandosi terza.

Nel giugno del 2016 esce “Un abbraccio al sole”, primo singolo estratto dall’album in uscita nel prossimo autunno.

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V-IVA Conference 2016: il nostro quinto ospite, Stephanie Borm-Krueger

Scritto da Institute for Vocal Advancement | September 13, 2016 Lascia un commento'

V-IVA Conference 2016: il nostro quinto ospite, Stephanie Borm-Krueger

Oggi siamo felicissimi di annunciare il quinto dei sette fantastici ospiti di V-IVA CONFERENCE 2016: direttamente da Monaco di Baviera, Germania, il Master Teacher IVA Stephanie Borm-Krueger.

Cantante ed insegnante di tecnica vocale Stephanie Borm-Krueger è considerata come una tra le più autorevoli figure nel campo della formazione vocale.

Tra i suoi clienti vi sono cantanti professionisti di fama internazionale, attori, docenti, logopedisti ed insegnanti di canto.

Stephanie terrà a “V-IVA CONFERENCE 2016”, il prossimo 22 e 23 Ottobre, 2 imperdibili masterclass sulla tecnica vocale IVA e sulle applicazioni pratiche della tecnica ai brani di qualsiasi stile musicale.

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Biografia

Stephanie Borm-Krueger IVA Master TeacherNoterete la rapidità con la quale i suoi esercizi risolvono immediatamente le difficoltà tecniche dei cantanti e scoprirete quali siano le migliori strategie che vi permetteranno di cantare i brani con più facilità, qualità, libertà.

Vocal coach per lo show televisivo “The Voice of Germany” fin dalla sua prima stagione, è nata nel 1975 a Monaco di Baviera ed ha conseguito la Laurea presso il Munich LMU University, insegnando nelle scuole di Monaco di Baviera e di San Francisco.
Ha iniziato la sua formazione vocale nel 1997 a Monaco, esibendosi come cantante in diverse band jazz, ensemble a cappella, pop e rock, sia in Germania che negli Stati Uniti.

Dal 2000 al 2013 Stephanie è stata insegnante certificata Speech Level Singing (SLS, livello 5) e Master Teacher fino al 2013, formando e valutando gli insegnanti del metodo e tenendo masterclass sulla tecnica vocale e sulle sue applicazioni pratiche nelle performance, sia in Europa che a San Francisco.

Stephanie è un insegnante di canto piena di passione. La sua missione è quella di aiutare cantanti di qualsiasi livello e stile a familiarizzare con la migliore tecnica vocale possibile affinchè possano sviluppare il loro potenziale vocale completamente.

E’ entusiasta di essere uno dei membri fondatori dell’Institute for Vocal Advancement (IVA) e direttrice del programma di reclutamento per i nuovi insegnanti.

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V-IVA Conference 2016: il nostro quarto ospite, il Prof. Dr. Franco Fussi

Scritto da Institute for Vocal Advancement | September 11, 2016 Lascia un commento'

V-IVA Conference 2016: il nostro quarto ospite, il Prof. Dr. Franco Fussi

Oggi presentiamo con orgoglio il quarto dei sette fantastici ospiti di V-IVA CONFERENCE 2016: il foniatra di fama internazionale, Prof. Dr. Franco Fussi.

Il Prof. Franco Fussi è una tra le figure più rinomate e richieste da chi della voce fa un’arte e un lavoro, dalle star della lirica a quelle del pop e del mondo dello spettacolo.

Il Prof. Fussi terrà a V-IVA CONFERENCE 2016 il prossimo 22 e 23 Ottobre un’interessantissima masterclass che permetterà agli artisti partecipanti di comprendere tutto sul Funzionamento della Voce: dai “registri della voce cantata e i meccanismi laringei” al “bilancio di risonanza e le strategie di udibilità e qualità vocale nel canto” fino al “riscaldamento vocale”.

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Biography

Franco Fussi

Il Prof. Dr Franco Fussi è medico-chirurgo, specialista in Foniatria e Otorinolaringoiatria; Responsabile del Centro Audiologico Foniatrico dell’Azienda USL di Ravenna. Responsabile scientifico con Silvia Magnani del corso di Alta Formazione in Vocologia Artistica dell’Università di Bologna diretto dal prof. Antonio Pirodda (con sede a Ravenna). Docente al Corso di Laurea di Logopedia dell’Università agli Studi di Bologna (sede di Ravenna) e già docente al Corso di Specializzazione in Audiologia e Foniatria dell’Università di Ferrara.
E’ consulente foniatra del Teatro Comunale di Bologna, delle Accademie d’Arte Lirica di Osimo, Martina Franca e dell’Accademia Rossiniana di Pesaro, della Scuola dell’Opera Italiana del Comunale di Bologna.

Ha svolto Seminari di Foniatria sulla Voce Artistica presso numerose Scuole di Canto Lirico e Moderno, Conservatori e Corsi di Perfezionamento in Canto Lirico. Curatore della rubrica “I misteri della voce” per la rivista L’Opera, ha pubblicato numerosi articoli sulla fisiopatologia della voce cantata in riviste scientifiche e musicali ed è autore di testi tra cui “La parola e il canto” (Ed. Piccin Padova), “Dizionario di Linguistica” (Ed. Einaudi), “L’arte vocale” (con Silvia Magnani), “Le voci di Puccini” , “Lo spartito logopedico” e della collana “La voce del cantante” (volume I, II, III, IV, V, VI e VII) (Ed. Omega, Torino), “Il trattamento delle disfonie: una prospettiva per il metodo Estill VoiceCraft” (Edizioni Omega), “Ascoltare la voce” (con Silvia Magnani) (FrancoAngeli Editore), “Clinica della Voce” (Libreria Cortina), “Le parole della scena” (con Silvia Magnani) (Edizioni Omega, Torino).

E’ stato eletto membro del Collegium Medicorum Theatri.

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V-IVA Conference 2016: il nostro terzo ospite, la Dott.sa Giorgia Giuntoli

Scritto da Institute for Vocal Advancement | September 6, 2016 Lascia un commento'

V-IVA Conference 2016: il nostro terzo ospite,  la Dott.sa Giorgia Giuntoli

“Oggi siamo lieti di annunciare il terzo dei sette fantastici ospiti di V-IVA CONFERENCE 2016: la Dott.sa Giorgia Giuntoli.”

Regista teatrale, actor coach e trainer di movimento scenico, Giorgia Giuntoli è una affermata insegnante di tecniche performative. Allena attori, cantanti e performer di varie discipline artistiche a livello nazionale ed internazionale. Collabora con artisti teatrali e cinematografici.

Giorgia Giuntoli terrà a “V-IVA CONFERENCE 2016” una imperdibile masterclass sulle tecniche di “performance on stage”. Svelerà agli artisti le strategie che permettono di trovare nel proprio corpo scenico l’alleato che sostiene ed amplifica la performance canora e noterete come i suoi esercizi pratici diano alle loro performance artistiche qualità, stile e veridicità.

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Bio

Giorgia GiuntoliDott.ssa GIORGIA GIUNTOLI

Formazione

Si laurea con lode in storia del teatro all’Università La Sapienza di Roma con la tesi sperimentale sulle metodologie d’insegnamento teatrale: Il Training dell’attore – Jurij Alschitz. Si diploma in recitazione all’Accademia Internazionale di Roma e si specializza presso il Centro Internazionale dell’attore la Cometa di Roma.

Studia con Pino Quartucci, Adriana Asti, Dario Fo, Beatrice Bracco, Eugenio Barba, Daniele Formica, Giorgio Spaziani; e con i maestri Nikolai Karpov, Natalia Orekhova, Natalia Zvereva, Shona Morris, Jurij Alschitz, Judith Malina, Alan Woodhouse, Naohiko Umewaka, Masaki Iwana.

Si diploma alla scuola triennale di Naturopatia presso l’Istituto di Medicina Psicosomatica RIZA di Milano, specializzandosi in Tecniche Psicosomatiche a Mediazione Corporea. Si specializza in qi gong ed integra le proprie conoscenze artistiche con discipline quali qi gong, yoga e meditazione.

Lavori principali

Negli anni sviluppa e codifica una propria metodologia didattica per performers ispirata alle teorie e tecniche dei grandi maestri della cultura teatrale – da Hegel a Mejerchol’d, da Diderot a Alschitz, fino ad arrivare alla tradizione occidentale americana. Dal 2010 studia ed estende il proprio metodo creando un training specifico per gli improvvisatori teatrali. 

Dal 2010 dirige il Centro Sperimentale d’Improvvisazione e Teatro di Roma, una realtà che si occupa di formazione artistica, produzione teatrale e teatro d’impresa e che ha il patrocinio di Regione Lazio e Provincia di Roma. Tra il 2002 e il 2005 è Direttrice Didattica ed insegnante della Scuola Professionale di Recitazione teatrale del Comune della città di Lecce ove è anche Direttrice Artistica della stagione di prosa del Teatro Comunale. Realizza per l’Università di Lecce dei workshop sulle tecniche di Acting Training.

Lavora come formatrice (aziendale e per formatori) per realtà quali il Museo Macro di Roma, il Museo Explora di Roma. 

E’ docente in festival Nazionali ed Internazionali di teatro ed Improvvisazione quali WIP Livorno e Tolfama.

Conduce in tutta Italia stage e corsi di Acting Training, Recitazione, Movimento Scenico, Regia Teatrale ed Improvvisazione Teatrale. E’ trainer di compagnia. Lavora a tutt’oggi come individual coach per attori (teatrali e cinema/tv), cantanti e performer.

Regie teatrali (tra le varie degli ultimi anni):

Musical

Gli imprevedibili ragazzi dei Cesaroni di M.Bresciani; Elena 1/2 Jazz Suite, tratto dalla Elena di Yannis Ritzos, che ottiene il patrocinio dell’ambasciata Greca in Italia; NAKED Liberi studi d’improvvisazione teatrale che gira l’Italia con date in varie città italiane quali Roma, Napoli,

Bologna, Ravenna; Il destino dei secondi, liberamente tratto del Romeo e Giulietta di W. Shakespeare spettacolo di improvvisazione teatrale integrato con il testo, Chiedilo a Yorik, liberamente tratto da Amleto di W. Shakespeare.

 

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V-IVA Conference 2016: Jeffrey Skouson, Il nostro secondo ospite

Scritto da Institute for Vocal Advancement | September 2, 2016 Lascia un commento'

V-IVA Conference 2016: Jeffrey Skouson, Il nostro secondo ospite

Oggi siamo entusiasti di annunciare il secondo dei sette fantastici ospiti di V-IVA CONFERENCE 2016: direttamente dagli Stati Uniti, Las Vegas, il Master Teacher e CEO dell’Institute for Vocal Advancement, Jeffrey Skouson.

Cantante, produttore, pianista, Jeffrey Skouson è tra i più prestigiosi insegnanti di tecnica vocale degli Stati Uniti.

Allena cantanti professionisti provenienti da tutto il mondo e lavora con band del calibro di “The Killers”, “Imagine Dragons”, “Panic at the Disco”, per citarne alcuni, ed oltre 30 stelle di Broadway.

Jeffrey Skouson terrà a “V-IVA CONFERENCE 2016”, il prossimo 22 e 23 Ottobre, 2 imperdibili masterclass sulla tecnica vocale IVA e sulle applicazioni pratiche della tecnica ai brani di qualsiasi stile musicale.

Noterete la rapidità con la quale i suoi esercizi risolvono immediatamente le difficoltà tecniche dei cantanti e scoprirete quali siano le migliori strategie che vi permetteranno di cantare i brani con più facilità, qualità, libertà.

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Biografia

Jeffrey Skouson - IVA Master TeacherJeffrey Skouson – Presidente e Master Teacher IVA

Jeffrey, con oltre 30 anni di formazione, è considerato un esperto nel campo della tecnica vocale.

Allena studenti provenienti da ogni continente ed è regolarmente invitato a tenere lezioni e masterclass presso università, conservatori ed istituti statunitensi, e non solo.

I tanti anni di studi con Seth Riggs e di insegnamento della tecnica Speech Level Singing (SLS) gli hanno permesso di ottenere il livello 5 di certificazione, la massima distinzione, e la carica di Master Teacher SLS – uno dei sette presenti al mondo.

In qualità di Master Teacher è stato responsabile della formazione e della valutazione degli insegnanti in tutto il mondo. In questa veste ha viaggiato lungo tutto il globo, tenendo sia lezioni private che corsi di perfezionamento.

Per via delle sua grande esperienza è altamente richiesto anche negli studi di registrazione, dove produce regolarmente progetti per stelle vocali internazionali.

Per quanto abbia realizzato grandi opportunità professionali, il suo più grande amore e la sua più grande fonte di soddisfazione continua ad essere la sua meravigliosa famiglia.

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V-IVA CONFERENCE 2016: Mario Rosini, il nostro primo ospite!

Scritto da Institute for Vocal Advancement | August 23, 2016 Lascia un commento'

V-IVA CONFERENCE 2016: Mario Rosini, il nostro primo ospite!

Oggi siamo felicissimi di annunciare il primo dei sette fantastici ospiti di V-IVA CONFERENCE 2016: lo straordinario Mario Rosini.

Mario Rosini è tra i migliori cantanti e pianisti jazz italiani e non solo, la sua professionalità e la sua competenza è altamente stimata dagli addetti ai lavori.

Mario terrà a V-IVA CONFERENCE 2016 il prossimo 22 e 23 Ottobre un’imperdibile masterclass sul canto pop e sul canto jazz che svelerà ai partecipanti le migliori strategie per interpretare, creare, improvvisare con originalità, stile, gusto, rendendo il loro approccio musicale e stilistico unico, immediatamente riconoscibile ed apprezzabile dal pubblico.

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Mario Rosini

Mario RosiniNel 2004 è giunto secondo classificato al 54° Festival della canzone italiana di Sanremo con la canzone “Sei la vita mia“ e terzo classificato per il premio della critica “Mia Martini“.

E’ attualmente Docente di Conservatorio, occupando la cattedra di Canto Jazz.

Dal 2008 al 2014 ricopre l’importante carica di Presidente della Commissione Artistica del prestigioso Premio Mia Martini.

I suoi gusti musicali spaziano da Stevie Wonder al compositore classico Debussy.

Numerosissime sono le sue partecipazioni televisive e radiofoniche ed assai intensa l’attività concertistica in Piazze e Club di tutta Italia.

Le sue attività artistiche lo hanno visto al fianco di Pino Daniele (suo produttore) Edoardo de Crescenzo, Bobby Mcferrin, Michael Bublè, Dee Dee Bridgwater, Al Jarreau, Dionne Warwick; Anna Oxa, Mia Martini; Rossana Casale; Irene Grandi, Alex Britti; Neri Per Caso; Gino Vannelli, per citarne alcuni.

I suoi lavori discografici vanno dallo stile pop al jazz:

2004 “Sei la vita mia”; 2005 “Cercando te”; 2006 “Non sarò/Lei”; 2006 “Be my love” ( il primo album interamente dedicato al solo piano jazz); 2007 “Innamorarmi ancora”; 2008 “Volare in Alto”; 2009 “All by myself” (dedicato alla vocalità mista al pianismo jazz).

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